Origini e Autonomia di Asola
Già nel 1238, Asola godeva di una forma di autonomia amministrativa, pur rimanendo fedele alla città di Brescia, a cui era legata come se fosse uno dei suoi quartieri. Questa posizione privilegiata fu confermata anche in atti successivi del 1240. La centralità politica e strategica della cittadina crebbe nel tempo, tanto che nel 1493 Asola divenne sede di una Podesteria maggiore, comprendente anche altri paesi vicini.
La Quadra di Asola
Secondo l’Estimo Visconteo del 1385, Asola faceva parte di una vasta area denominata "Quadra de Asula", che includeva località come Barasim, Casalmoro, Redondesco, Castronovo, Casaloldo, Piubega (allora Lapluboza), Mariana e i due Remedello. Nonostante la separazione dal territorio bresciano, gli abitanti di Asola godevano del privilegio di cittadinanza bresciana, a differenza dei residenti delle altre terre della Quadra.
L'Asola Veneziana
Nel corso del XIV secolo, Asola visse l’alternarsi del dominio dei Visconti, dei Gonzaga e infine della Repubblica di Venezia, alla quale fu definitivamente annessa nel 1440. Durante il dominio veneto, Asola fu governata da due rettori: un provveditore veneziano e un podestà bresciano. Il primo aveva il controllo militare della fortezza, il secondo amministrava la giustizia civile e criminale.
Una Comunità Ben Organizzata
Asola vantava un’amministrazione strutturata. Dagli statuti del 1405 emerge un Consiglio composto da quaranta membri, scelti tra i cittadini più noti e benestanti. Questo eleggeva sei Consoli e ufficiali comunali come i Campari, sorveglianti dei campi e boschi, e gli Anziani delle Strade, incaricati della manutenzione urbana.
I Privilegi e i Tributi
Pur partecipando alle fazioni militari con Brescia, Asola e la sua Quadra avevano una tassazione agevolata, limitata a certi dazi. Il territorio godeva anche di diritti sulle acque dei canali, fondamentali per l'agricoltura e l’economia locale. Ciononostante, i documenti dell’epoca denunciano una gestione poco efficiente delle risorse.
Popolazione e Economia
Tra il XV e il XVII secolo, la popolazione della Quadra oscillò tra le 6.000 e le 7.500 persone, con Asola che ne contava circa 2.500. La comunità possedeva beni immobili, mulini e diritti su mercati e canali. Le fonti parlano anche di una complessa organizzazione del lavoro e dei tributi, gestita da ufficiali specializzati.
Cariche e Funzioni Pubbliche
Oltre ai Consoli, esistevano numerose figure amministrative: Giudici, Notai, Massari (esattori), Estimatori, Deputati e Guardie. In epoca veneta, il potere era affidato a un Gran Consiglio, una Consulta, e a ufficiali come l’Abate e il Sindaco. Ogni settore della vita cittadina era regolato da un apposito incarico.
Tra Diritto e Difesa
Le funzioni giudiziarie erano divise tra Provveditore e Podestà: il primo seguiva i processi criminali, il secondo quelli civili. Il Podestà bresciano si avvaleva del notaio, mentre il Provveditore del suo Cancelliere. Le decisioni finali venivano poi trasmesse a Venezia.
Curiosità dal Comune
Tra le figure più curiose c’erano il Trombetta, l’Organista, il Regolatore dell’Orologio, e l’Oratore in Venezia, poi chiamato Nunzio. Tutti svolgevano compiti pubblici precisi. Anche la sanità pubblica era affidata a deputati specifici, mentre la sicurezza della città dipendeva da numerose guardie dislocate alle porte cittadine.
Bibliogafia
De Lezze - 1610
Ordini - 1614
Ordini di Asola - sec. XVII
Elenco comuni della Quadra di Asola - 1760
Descrizione generale - 1764
Medin - 1886
Valentini - 1898
Liber potheris - 1899, colonna 251 e 284
Zanelli - 1912
Besutti - 1952
Besutti - 1952 cfr. Bernoni - 1876
Tagliaferri - 1978
Parzani - 1983
Navarrini - 1989