Breve storia della Quadra di Asola

Nell'Estimo Visconteo del 1385 la Quadra di Asola era formata da vari comuni:
Asola con Barasim, Casalmoro, Redondesco, Castronovo Comitatus, Casaloldo, Lapluboza (Piubega), Mariana, Remedello di Sopra e Remedello di Sotto.
L'autonomia amministrativa della comunità di Asola è documentata dal 14 giugno del 1238, "sebbene fedele sempre a Brescia, non altrimenti che uno degli stessi quartieri della città" e riconfermata in altri atti del 9 maggio 1240 parte del bresciano, come testimonia l'Estimo Visconteo del 1385, che poneva "Asula cum Barasim" nella "Quadra de Asula".
Non citata negli Statuti del 1429 e del 1473, nel 1493 fu indicata come Sede di Podestaria (maggiore), costituita da Asola, Casaloldo, Remedello di Sopra e di Sotto, Casalmoro, Castelnuovo, Casalpoglio, e "el Flesso con Gromo lochi esenti livellari della comunità de Bressa", abitata complessivamente da 9.490 anime.
Sede di vicario sino al 1419, quando fu sostituito da un podestà, in periodo veneto Asola era sede dei due rettori veneti, un provveditore veneto e un podestà bresciano.
Nel corso del secolo XIV Asola, sede della Quadra, subiva le alterne fortune dei Gonzaga, dei Visconti e della repubblica di Venezia, fino al 1440 quando veniva aggregata definitivamente alla Serenissima, tranne una breve parentesi di dominazione franco-mantovana tra il 1509 e il 1515.
Gli abitanti di Asola godevano del privilegio di cittadinanza bresciana, dal quale erano esclusi invece i residenti della Quadra, benché separata dal territorio bresciano; Asola e la sua Quadra pagavano solo la limitazione per i dazi.
Il Provveditore Veneto si occupava solamente del governo della fortezza, mentre il Podestà aveva il compito di giudicare in civile e criminale; le appellazioni andavano a Venezia.
Benché terra separata, la Quadra partecipava con la città ed il territorio alle fazioni militari, mentre per i dazi pagava solo la limitazione.
Tra la fine del XVI secolo e la metà del secolo successivo gli abitanti della Quadra oscillarono tra le 6.000 e le 7.500 unità, di cui circa 2.500 in Asola stessa.
Nel 1493 Asola aveva una popolazione di 5.400 anime, contro i 2.700 abitanti nel 1587 e i 5.220 del circondario nel 1588. Agli inizi del '600 contava 450 fuochi e 2296 anime, oltre alle 1.875 delle sue chiusure, per passare ai 1.739 abitanti della comunità e ai 3.516 del circondario nel 1621.
La comunità di Asola possedeva diversi beni immobili, sia terreni che fabbricati, tra cui la "rassica", e alcuni mulini. Era proprietaria di diversi diritti sulle acque dei canali che scorrevano nel suo territorio e godeva dei dazi sul pane, le carni, il vino, ecc. Tuttavia queste entrate della comunità "per essere mal governata poco le valle".
L'organizzazione della comunità di Asola appariva ordinata in organi ed uffici, caratterizzati da denominazioni e competenze che si definiscono nel corso del tempo.
Dagli statuti del 1405 si desume che l'amministrazione comunale fosse affidata ad un Consiglio, formato da quaranta membri, che dovevano essere "nobili o almeno i principali possidenti della terra e cittadini di lunga data".
Essi eleggevano sei Consoli a cui era demandata la gestione diretta della comunità e i principali ufficiali comunali come i Giudici dei Chiosi o Campari, addetti alla sorveglianza dei boschi e della campagna o gli Anziani delle Strade che oltre alla manutenzione delle strade, dovevano "aptare pontes, sgolatorios et fossata fortilitii".
Il numero degli Anziani delle Strade variava da dieci a dodici, divisi secondo i quartieri della comunità (Squadra Lacus, Squadra Portae forae, Squadra Portae de Supra e Squadra Villae) a cui corrispondevano altrettante divisioni della campagna.
Vi erano poi dodici Anziani dell'Estimo (extimatores) che soprintendevano a ciascuna delle dodici parti e facevano la ricognizione delle proprietà per la divisione dei tributi e in aggiunta quattro Anziani dei Quartieri che si occupavano dell'ordine pubblico e dell'armamento degli abitanti.
Vi erano infine i Massari, cioè gli esattori e cassieri della comunità, il Notaio e tre "Ragionatores".
In epoca veneta la comunità era amministrata da un Gran Consiglio o Consiglio Generale, da un Consiglio Speciale e da un Consiglio detto Consulta o Banca, formato dall'Abate, dall'Avvocato, da tre Deputati e due Sindaci.
Accanto a questi organi vi erano altri uffici, composti da membri eletti dal Consiglio Generale, come il Collegio dei Giudici, dal quale uscivano i candidati alle maggiori cariche cittadine e il Collegio dei Notai, fra i quali erano scelti i Notai assistenti al Podestà.
Vi erano inoltre il Massaro, con funzioni di esattore e cassiere, e il Castellano.
Altre cariche minori erano quelle degli Anziani, nel numero di dodici, con funzioni di sorveglianza delle strade e di ordine pubblico, dei Dugalieri, nel numero di quattro, con il compito di sorvegliare l'uso delle acque, degli Estimatori, anch'essi nel numero di quattro, con l'incarico di fare l'estimo dei beni pubblici e privati e le stime dei danni campestri, e dei Deputati alle Vettovaglie, che controllavano i "calmieri" dei generi alimentari.
Vi erano ancora un Notaio preposto alle accuse, un Massaro soprintendente alla macina, due Soprintendenti ai Quartieri, due Deputati alle Milizie, due Deputati per le Terre Pubbliche, due Massari per le Pubbliche Entrate, due Deputati per il fiume Chiese, un Deputato per la Pace, un Deputato per le Prigioni, tre Deputati per l'Igiene.
Nel 1571 a queste cariche, modificate o riformate, se ne aggiunsero altre come i Deputati alle Frodi, due Giudici alle Vettovaglie, due Capitani alla Caccia, con il compito di sorvegliare i boschi e la pesche, due Oppositori contro coloro che, esclusi dal consiglio generale, accampavano diritti di appartenervi.
Nel 1586 comparivano le cariche dei Ragionieri, nel numero di tre, e quella del Quinternaro. Alle dipendenze del comune erano anche due Pesatori alla porta, il Granarolo, il Coadiutore alla Accuse, i tre Sotto Cavalieri all'Abbondanza, quattro Guardie a Porta Chiese, tre Guardie a Porta Fuori, una Guardia al Borgo di Sopra, il Custode dell'Inferiata del Ponte del Lago, un Trombetta, il Custode degli Utensili del Rettore, l'Oratore in Venezia, sostituito in seguito dal Nunzio o Ambasciatore in Venezia, il Medico chirurgo, il Campanaro, il Regolatore dell'Orologio, l'Organista.
Agli inizi del secolo XVII vi erano inoltre tre Conservatori delle leggi, che avevano il compito di contraddire le proposte di deliberazione prima che fossero esse ai voti. I Rettori, i Sindaci e l'Abate eleggevano ogni anno i Deputati alla Sanità.

Negli "ordini et capitoli da servarsi per l'illustrissimi signori provveditori e podestà, rettori della fortezza di Asola per il governo di quella e loro distinta giurisdittione" del 1614, emanati da Antonio Priuli, provveditore di terra ferma, oltre a ridefinire le funzioni dei maggiori organi della comunità, veniva stabilito che i delitti, le frodi e altri reati riguardanti interesse di Asola e dei comuni del suo territorio, come le cause civili, spettassero al giudizio congiunto dei due Rettori Veneti, demandando l'istruttoria dei processi criminali al Cancelliere del Provveditore e quella delle cause civili al Notaio del Podestà.

All'inizio del 1600 risultava formata da Asola, Remedello di Sopra, Remedello di Sotto, Casalmoro, Castelnuovo, Casalpoglio e Casaloldo; godeva di situazioni particolari di privilegio rispetto alle altre Quadre del territorio bresciano e sia Asola che le terre ad essa sottoposte erano terre separate.
 
Bibliogafia:
De Lezze - 1610;
Ordini - 1614
Ordini di Asola - sec. XVII
Elenco comuni della Quadra di Asola - 1760;
Descrizione generale - 1764;
Medin - 1886;
Valentini - 1898;
Liber potheris - 1899, colonna 251 e 284;
Zanelli - 1912;
Besutti - 1952;
Besutti - 1952 cfr. Bernoni - 1876;
Tagliaferri - 1978;
Parzani - 1983;
Navarrini - 1989.

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